L’olio novello equivale all’olio nuovo, cioè quello ottenuto dalle prime olive del nuovo raccolto, appena franto e subito imbottigliato per catturare le sue principali caratteristiche organolettiche. Viene definito anche olio non filtrato e non decantato e rappresenta un prodotto a se stante che non è previsto da alcuna normativa. La parola novello ci può trarre in inganno dal vocabolario del vino, ma è tutta un’altra storia ed un altro prodotto che non indica vino nuovo. Il processo di produzione dell’olio novello è lo stesso di quello dell’olio prodotto normalmente, però contiene maggiori sostanze antiossidanti che apportano importanti benefici alla salute umana, è un olio vergine, ancora non classificato. In questo periodo vive settimane di grande interesse tra i consumatori, frantoiani e produttori di olio, viene preso come buon augurio, perché simboleggia la nascita del primo olio dell’anno. Rappresenta il piacere puro di assaggiare il nuovo nato, magari con la complicità di bruschette, di patate lesse o altre pietanze che riescono ad esaltare la freschezza e la bontà dell’olio prodotto da olive appena frante. Ricordo che in passato quando si trasportavano le olive al frantoio e venivano molite, era usanza portare da parte dei proprietari delle olive da trasformare, del cibo da mangiare e mentre il frantoio lavorava, in attesa dell’olio, il cibo veniva consumato insieme ai presenti e si assaggiava l’olio nuovo appena uscito dal separatore. Naturalmente il convivio era accompagnato da un buon bicchiere di vino rigorosamente prodotto da loro stessi e a volte non mancava il suono dell’organetto e si faceva festa; era la festa dell’olio nuovo. Erano momenti di felicità, di spensieratezza, di conoscenza, di socialità e convivialità, dopo giornate di lavoro. Oggi, questi momenti che possiamo definire dei veri rituali della tradizione, sono quasi andati perduti. L’olio novello, non è filtrato, non è decantato e tantomeno ha subito i travasi necessari. Viene confezionato in bottiglie trasparenti per esaltarne la sua freschezza, il suo colore, la sua velatura, indice di genuinità per alcuni. entire il suo profumo, non ha prezzo, assaporarlo con gusto, è piacere. Quel pizzicorio e quell’amaro acerbo, rappresenta una emozione unica ma di breve durata e tale deve restare, di certo non possiamo conservarlo per i 18 mesi previsti, ma deve essere consumato solamente per qualche mese. Quali sono le ragioni? Abbiamo detto che non è stato filtrato, non è stato decantato, non è stato pulito e l’abbiamo confezionato in bottiglie trasparenti, sono alcuni punti critici di questa tipologia di olio.  Per mantenersi nel tempo l’olio, conservando le sue caratteristiche chimiche ed organolettiche, ha bisogno di manutenzione, con travasi periodici o filtrazione e deve essere conservato bene in recipienti scuri e chiusi bene, in modo che la luce non lo trasformi ossidandolo, avendo cura di tenerlo in ambiente idoneo, alla giusta temperatura. L’olio novello ha queste criticità, per questo deve essere consumato in breve tempo. Dal punto di vista culinario l’olio novello fa la sua bella figura su zuppe e legumi, con piatti di carne e pesce alla brace, rigorosamente a crudo. Ma per assaporare a pieno la sua bontà e godere delle proprietà dell’olio appena ottenuto, sarebbe meglio consumarlo su piatti semplici in modo da esaltare le sue qualità, piatti elaborati potrebbero nascondere le sue caratteristiche.
MT