Questo sito nasce con l’obiettivo di trattare argomenti riguardanti il mondo dell’olio non solo da un punto di vista tecnico o sensoriale, ma anche edonistico. Un assaggiatore è colui che è capace di scrivere una poesia di fronte ad un olio che lo meriti. Un assaggiatore è un curioso e di fronte ad un olio difettato non si tira indietro, ma lo assaggia, perché sa che quell’esperienza è importante per il suo percorso sensoriale. Figuriamoci poi se un assaggiatore ha la fortuna di trovarsi in un ristorante che gli propone la carta degli oli! Beh, questo è accaduto ad una delle nostre associate che ha voluto condividere questa bellissima esperienza.
Buongiorno amici assaggiatori, voglio condividere con voi una piacevole sorpresa riscontrata in un ristorante di Trani. Avete già intuito di che si tratta? Ma di olio, naturalmente!
Qualche giorno fa ero in vacanza in Puglia in giro per cattedrali romaniche e castelli svevi. Tra le tante meraviglie, Trani, una città luminosa, ricca di palazzi eleganti, ben conservati, ad avvolgere il vivacissimo porto, la sua scenografica cattedrale sul mare e in fondo, il castello, proprio nell’acqua. Ancora con gli occhi pieni della meraviglia di un rosato tramonto sulla magnifica pietra, ci immergiamo nelle viuzze dietro il porto e ci fermiamo a mangiare da “Il Pumo”, piccola trattoria in via Giudea. Qui ci accolgono con il garbo e la gentilezza tipiche di questa regione. Ci lasciamo consigliare sul vino e poi, un po’ più timidamente, il responsabile di sala, ci mostra la loro proposta di oli. Sì, timidamente mi è sembrato, non sapendo se la cosa potesse risultare interessante per un cliente che, in genere (diciamolo) è entusiasta ed esperto di vino, ma del tutto indifferente all’olio. Non ci credo! Anche perché siamo in Puglia e non in Toscana. Gli oli sono sistemati su l’opportuno “gueridon” e in ordine di intensità. Tre oli, non solo tutti e tre extra all’esame olfattivo, ma anche con diverse intensità di fruttato, per possibili diversi abbinamenti. Quasi sono commossa davanti a tanta sensibilità: una più delicata “Cima di Bitonto”, una “Favolosa” fresca erbacea ed una sempre decisa “Coratina”. È stato interessante, piacevole, divertente, testarli sulle proposte della cucina, tradizionale ma innovativa con creatività ed attenzione alla qualità degli alimenti.
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